voltandosi indietro si videro lontani dal villaggio

Avevano attentamente studiato il percorso fino al fiume in modo da poterlo percorrere anche di notte. Avevano lasciato tre piccoli orci già pieni di acqua, nascosti in un anfratto delle rocce. Camminarono con l’entusiasmo e con l’urgenza di una avventura determinante e una sete di scoperte propulsiva. Quando il sole cominciò ad illuminare pienamente il paesaggio – erano nella stagione delle lunghe notti – voltandosi indietro si videro lontani dal villaggio e si resero immediatamente conto che la loro scelta sarebbe stata senza ritorno, almeno senza ritorno alla normalità precedente.

(nota dell’Autore. Quando ho cominciato a scrivere racconti per questo blog mi sono dato un limite di lunghezza per non stancare gli eventuali lettori. Questo mi è uscito un po’ più lungo, quindi ho deciso di pubblicarlo “a puntate”. Trovate la prima a questo indirizzo https://parolemiti.net/2020/12/25/futuro-prossimo-1-il-profeta/ la seconda a questo https://parolemiti.net/2020/12/25/futuro-prossimo-2-wyoming/
L’ultima qui
https://parolemiti.net/2020/12/25/futuro-prossimo-ultima-la-citta/)

Decisero di fermarsi a riposare, avevano camminato più di dodici ore, senza sosta, dopo una giornata comunque piena delle fatiche quotidiane. Bevvero i primi preziosi sorsi di acqua. E cominciarono a guardarsi attorno.

Il paesaggio era abbastanza diverso da quello che immaginavano dall’alto della loro collina, l’uniformità della polvere grigiastra che copriva tutto, quasi tutto, lasciava da qui intravedere dettagli che dall’alto erano cancellati. Il terreno era più accidentato, con piccoli rialzi, avvallamenti e lunghe sottili spaccature all’interno delle quali verdeggiavano inconsuete vegetazioni e dalla polvere emergevano le forme di strani oggetti, tracce indecifrabili dei vecchi tempi, che venivano chiamati “rottami”.

Nessuno poteva sapere che cosa fossero, a che cosa servissero ma per ognuno si sarebbe potuto trovare un utilizzo adeguato. Sarebbe stato un ricchissimo bottino per una qualunque battuta di ricerca; oggetti così intorno al villaggio erano ormai rarissimi, probabilmente già raccolti da decine di generazioni precedenti; ogni volta che ne veniva trovato uno interessante era una specie di festa. Ad ogni oggetto bisognava abbinare una funzione e un modo di usarlo; chi aveva l’intuizione migliore e chi l’aveva trovato erano, per qualche ora, gli eroi del villaggio.

Se fossero tornati indietro con anche solo quattro o cinque degli oggetti più promettenti e la notizia di quel tesoro così relativamente vicino, avrebbero guadagnato importanza agli occhi di tutti e forse dire la loro, finalmente ascoltati con maggior attenzione. Ma no, non era quello il loro obiettivo, erano d’accordo e, riposati, ripresero il cammino.

Proseguirono con poche brevi tappe fine alla desiderata lunga notte di riposo. Erano abituati alle fatiche e a far durare le riserve, erano spinti dell’idea di essere sulla strada del loro migliore futuro, avevano trovato insperato sollievo nella grassa vegetazione che cresceva nel buio delle fratture del terreno, ricca di succhi dissetanti e rinvigorente polpa asprigna, erano rassicurati dalla reciproca presenza ma l’incertezza del domani era una pesante coperta per il loro sonno. Si raccontarono ancora una volta i loro sogni e le loro paure, il sole li trovò ancora svegli e regalò loro una visione.

La sera precedente, qualche ora prima di decidere di fermarsi, avevano scavalcato un piccolo rialzo del terreno; dalla sommità, nella penombra, a Wyoh era sembrato che il muro della città fosse più molto più vicino dell’ultima volta che l’avevano visto. Poi avevano scelto di continuare in una di quelle fratture che offriva loro sostentamento e riparo ed erano affondati nella notte solo loro.

La gola in cui si erano addentrati si era fatta ripida e profonda obbligandoli ad arrampicarsi con precauzione per riguadagnare il piano. Ma quando, finalmente fuori, alzarono gli occhi, il muro della città aveva riempito l’orizzonte. Rimasero qualche tempo come paralizzati, la soddisfazione di un progresso finalmente concreto del loro progetto si scontrava con la paura, negata ma profondamente radicata nei loro ricordi, che gli Occidentali uscendo dalla città ne facessero pasto, anche se bambine erano solo le loro paure.

Si buttarono istintivamente a terra, al riparo di un enorme rottame, sperando che il loro cuore smettesse di battere così forte, temendo che il frastuono che sentivano nel petto potesse richiamare gli Occidentali. Si misero a scrutare attentamente il terreno intorno cercando di individuare un percorso abbastanza coperto per avvicinarsi ancora un poco, non c’erano dubbi che si sarebbe ancora avvicinati.

Improvvisamente Manny toccò il braccio di Wyoh facendole cenno di tacere, come se fosse stato necessario ricordarglielo, e di stare ancor più schiacciata sul terreno. Poi le indicò, distante poco più di duecento passi, un altro enorme rottame. Rispondendo alla muta domanda di lei, agitò lentamente la mano a dire “Ho visto qualcosa muoversi”.

Rimasero davvero immobili quando improvvisamente, come generato dalle punte dei loro sguardi, da dietro il rottame emerse un ticchettio frenetico, sembrava il verso di una cicogna in amore. Improvvisamente si resero conto che da quando si era inoltrati fuori dalle zone conosciute non avevano visto né sentito uccelli e pochi animali: fastidiosi insetti volanti o striscianti, qualche serpentello spaventato, rare forme simili a lucertole zampettanti e diverse ossa sbiancate dal sole, sparpagliate o in grandi cumuli inspiegabili.

Il ticchettio della cicogna, ma non era davvero una cicogna, ne erano quasi certi, si ripeteva a intervalli irregolari ma sempre per un tempo che sembrava precisamente misurato. Dopo diverse ripetizioni un ticchettio più breve sembrò rispondere ma quello che allarmò i due ragazzi era che questo sembrava arrivare da dentro il muro. Tre volte il ticchettio breve poi silenzio.

Due figure spuntarono lentamente da dietro il rottame poi si misero a correre diritti verso il muro, da quella parte altri due stavano correndo loro incontro. Era talmente concentrati sul rottame per cogliere ogni eventuale traccia di movimento o altro segno di vita che non poterono capire da dove erano saltati fuori gli altri. Quando furono vicini iniziarono uno strano movimento, le braccia di uno circondavano il corpo dell’altro che a sua volta lo stringeva, ma non c’era violenza in quei gesti. Poi fu come se si scambiassero: le due ragazze si staccarono, Wyoh e Manny avevano capito che c’erano un ragazzo e una ragazza in ogni coppia, e ripeterono il gesto con il ragazzo dell’altra coppia. Poi tutti insieme si misero a formare un unico mucchio.

Non capivano che cosa stessero facendo, al loro villaggio, finita la fase dell’allattamento non ci si toccava, salvo per la riproduzione, qualche rarissima forma di violenza a scopo correttivo o al culmine di un diverbio, o brevi tocchi di comunicazione silente. Quella scena sarebbe forse sembrata ripugnante se qualcuno l’avesse raccontata ma lì, in quel momento, in quella situazione incerta, comunicò ai due ragazzi una strana sensazione di sicurezza, quasi di gioia.

Continuarono a osservare i quattro mentre si avvicinavano al muro, quando ci arrivarono ne furono inghiottiti. Almeno a loro così era sembrato.

Wyoh e Manny tornarono rapidamente nella spaccatura dove avevano passato la notte e sentendosi più al sicuro poterono cercare di capire quello che avevano visto.

Chi erano quei quattro? Erano Occidentali? Loro certo non se li erano immaginati così. Non sapevano esattamente come se li immaginavano, forse più potenti? Sicuri di sé? Più alti? Più “vestiti”? Più terrificanti, certamente.

E allora chi erano?

Avevano potuto osservare che erano chiari di pelle, non come Wyoh, più come il muschio seccato al sole, le ragazze avevano lunghi capelli neri e lisci, non i lunghi boccoli delle loro donne -le bionde chiome di Wyoh erano eccezionali come i suoi occhi blu-, i ragazzi sembravano avere la testa dipinta di nero tanto corti e scuri erano i loro, mentre gli uomini del villaggio avevano capelli corti e crespi e la loro pelle era molto molto più scura.

Usavano come segnale il rumore della cicogna, come loro, le sequenze che avevano sentito non le avevano riconosciuto ma il rumore era lo stesso.

E che cos’erano quei gesti mai visti? E dove erano spariti? Se non erano Occidentali erano comunque pericolosi?

E se fossero stati del Popolo della Luna? Dov’erano le navi con le quali dovevano arrivare? O qualcuno degli altri villaggi?

le navi con le quali dovevano arrivare