
Interpretare la “Profezia di Celestino” alla ricerca della “Decima Illuminazione” o aspettare “Il ritorno dell’Inca”? Scorrendo i titoli dei libri dedicati ai percorsi verso la felicità (sempre più numerosi) sembra che il Perù sia un luogo privilegiato per questa ricerca antica come l’uomo e mai come oggi alla moda in libreria.
Spinti dalla curiosità siamo andati a cercare quale cosa rendesse “magici” quei luoghi e quei sentieri.
Il paese ci ha subito presentato una faccia da terzo mondo: diffusa povertà a fianco di esagerate ricchezze. Eppure, nella tradizionale confusione dei paesi in rapido sviluppo economico, abbiamo presto notato un sorprendente fiorire di piccole attività ordinate e modernamente organizzate e, nelle parole e nei volti della gente, un orgoglio e un entusiasmo inconsueti.
“Ci siamo! -Abbiamo pensato- Qualcosa qui è davvero diverso; basta capire che cosa e andarla a cercare”. Così abbiamo lasciato la costa modernizzata e siamo saliti sulle Ande; siamo arrivati a Cuzco, che fu la splendida capitale del più ricco impero del continente e da qui, seguendo il sentiero dell’Inca, siamo giunti al Machu Picchu, là dove, secondo i sempre più numerosi adepti di centinaia di discipline esoteriche, si concentra la forza dell’universo.
Sarà anche suggestione, ma l’innegabile incanto dei luoghi fa veramente percepire una speciale atmosfera, una magia diffusa che avvolge le pietre secolari. Si respira nel profumo delle orchidee selvagge, si legge nello sguardo fermo dei lama.
Allora abbiamo chiesto alle nostre guide se fosse nell’eredità dei costruttori di quel perduto impero il segreto di quell’entusiasmo, di quell’orgoglio e di quei prodigiosi risultati economici. Ci hanno guardato con divertita sufficienza: “Abbiamo troppo da fare per pensare a queste sciocchezze. Dopo anni di profonda sofferenza ci siamo scelti un capo che ci ha saputo dare un obiettivo per tutti e una opportunità per chi lo desidera: costruirci da soli con la propria iniziativa, un futuro migliore. E ci stiamo riuscendo. È questa la base del nostro successo”.
Anche se non abbiamo trovato quello che cercavamo, siamo tornati a casa contenti. Contenti di aver scoperto un altro posto in cui il segreto della felicità non esiste, gli uomini che provano a costruirla invece sì.

Questo articolo é stato pubblicato sulla rivista Wonderful Time, nei primi anni del 21° secolo.